Personale di Leumas Roa

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Personale di Leumas Roa

TRA MENTE E CUORE
Equilibri e metamorfosi dell’essere umano

Superare il riduzionismo della cultura occidentale moderna è una delle missioni dell’utopia estetica di Leumas Roa. L’artista rifiuta infatti nel suo linguaggio estetico la scissione dell’uomo nelle coppie concettuali tramite cui l’antropologia empirista e razionalista ha edificato la sua consueta immagine alienata: corpo e spirito, visibile e invisibile, immanenza e trascendenza, mente e cuore.

Nell’arte l’uomo può ritrovare la giusta misura, rifiutando tanto il razionalismo quanto l’irrazionalismo, elevando a stile la complicatio oppositorum. Gli “opposti si attraggono”, non per mero lirismo esteriore, piuttosto per la tendenza intima del cosmo a riunificare le lacerazioni da cui sorge la propria stessa dinamica interna. Affinità elettive – chimiche e alchimiche. Eppure, tale riunificazione non si esaurisce mai: nell’esperienza concreta, che è sempre storica e sensibile, dunque mediata, le immagini si rincorrono, così come mente e cuore si sovrappongono, vivendo nella tensione che ne anima l’attrazione, senza mai perdere, però, la propria rispettiva singolarità. La loro identità di unione vive, infatti, proprio nella loro differenza.

Così l’armonia è intesa non come irenica concordanza di prospettive eterogenee, ma come polarità vivente, dinamica, metamorfica, persino polemica. Questa posizione è stata espressa da un’ampia ridda di filosofi d’Oriente e Occidente. Oggi, tuttavia, nell’epoca della globalizzazione dispiegata e del dominio del Medesimo, il principio assimilatore che ogni distinzione nega, senza apportare alcuna connessione fertile e stabile, può risultare non scontato, in taluni contesti persino un atto di coraggio intellettuale. Come quello che Massimo Cacciari ha mostrato nel suo Geo-filosofia dell’Europa, dove Armonia è concettualizzata proprio nella “necessità della contesa”: è nel “con” – come movimento tanto di avvicinamento quanto di distacco – che si genera l’identità del singolo elemento. Senza relazione non vi è individuo.

L’opera artistica di Leumas Roa si muove proprio attorno a queste tematiche, interpretandole secondo diverse linee ermeneutiche e stilistiche. Tre principali filoni sono attualmente riconoscibili nella sua produzione: opere astratte e geometriche, spesso legate al calcolo ingegneristico dei rapporti formali della composizione e a giochi illusionistici, frutto della sua attività cerebrale e concettuale; una serie dedicata al femminile, tematizzato nelle sue diverse sfaccettature, a indagare la dimensione emotiva più profonda e sorgiva dell’umano; infine, le opere in cui la co-implicazione delle due componenti viene perseguita tramite l’esibizione della compresenza di dimensione cerebrale (la mente, l’intelletto, la ragione) ed emotiva (il cuore, il sentimento, la sensibilità). In quest’ultimo gruppo di opere, Roa interviene con grande raffinatezza tecnica nella costruzione, sulla propria tela, di figure scultoree in argilla che animano in senso volumetrico e dinamico la bidimensionalità dell’opera. Le volumetrie del cosmo vengono estetizzate e diventano forme viventi.

Leumas opera così nel “Tra” che sussiste fra i poli opposti: è quel territorio liminale dell’arte che il filosofo tedesco Martin Heidegger riconosceva nell’Inzwischen: il non ancora e non più di una apertura alla trascendenza, dotata tuttavia, si badi bene, di limiti. Un concetto, questo, che richiama la medietà valorizzata dalla spiritualità orientale come itinerario privilegiato per una ortoprassi orientata verso il cosmo. Una via difficile, ma, proprio per questo, di estrema, eccessiva, per nulla “mediana” bellezza.

– Luca Siniscalco

Informazioni sulla mostra

Inaugurazione: giovedì 15 giugno ore 18:30

Orari di apertura al pubblico:
Lunedì – giovedì dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30
Venerdì dalle 10:00 alle 14:30
Sabato e domenica chiuso
Direttore artistico: Davide Foschi
Curatore: Luca Siniscalco
Art Manager: Rosella Maspero

Catalogo della mostra