Personale di Mauro Masetti
L’Altro Mondo
Il processo della creazione può sorgere come improvvisa bufera o come brezza celestiale, ma ha ugualmente il potere di mettere sottosopra un’intera esistenza. Mauro Masetti conosce bene questa duplice esigenza dell’anima e ne asseconda la portata impetuosa e avvolgente al tempo stesso.
Percorrendo idealmente le orme di Rothko – al quale per sua esplicita ammissione si sente affine – l’artista segue un tragitto dai molteplici risvolti e dalle numerose chiavi di lettura, che guarda all’espressionismo astratto e all’informale senza disdegnare le sperimentazioni autonome. Nella sua poetica visiva mette in atto un processo di escavazione all’interno del Sé che comporta il mantenersi fedele ai propri ritmi, all’oscillare del proprio metronomo interiore, sempre con lo sguardo rivolto a un Altrove dai contorni sfumati, ben mimetizzato nello spazio metafisico dell’arte.
La produzione pittorica di Masetti trova il suo punto di equilibrio nella contemplazione di fasi lunari dal moto impercettibile, ma necessario per salvaguardare intatta l’energia animica. Pathos intimistico e meditazione attiva convivono nelle sue opere con una potenza cromatica che si nutre di sfumature intense, a volte saettanti come dardi. Il pensiero si raddensa nel pigmento e si concentra nella linea, la forma geometrica si scorpora, diventa flessibile come giunco, oblunga come creatura abissale, smussata come istantanea di un paesaggio lontano.
Profondo e fusionale, in Masetti, il legame con le forze elementali che costituiscono i pilastri del suo corpus artistico. Il suo viaggio parte infatti dalle spiagge della costa adriatica ravennate, sancendo il legame viscerale con la sua terra d’origine che significa, anche e soprattutto, simbiosi con l’elemento acqua. Dal mare, grembo della vita, portatore di misteri, di insidie e di bellezza assoluta, provengono alcune delle sue maggiori ispirazioni. Tuttavia l’artista non trascura il dialogo con l’essenza terrena delle cose, coltivando il gusto per il riuso e in diversi casi per il materico: basti pensare all’autoproduzione di tele in iuta, o alla sperimentazione in tecnica mista con lamiera o catrame. Adoperando materiali di recupero trasportati dalle onde sulla battigia, Masetti riesce a coniugare terra e mare, arte e vita, in una brillante osmosi. Mondi rispecchiati l’uno nell’altro al punto da confondersi, così come la sua poetica è un amalgama di conscio e subconscio, ragione e intuizione. Nelle sue opere non esiste infatti una cesura netta tra istanze apparentemente divergenti, perché l’artista sa bene che qualsiasi tentativo di categorizzazione è uno sforzo puramente vano e illusorio.
Nell’Altrove di Masetti coesistono barriere e finestre, squarci e soglie, in una dialettica tra apertura e chiusura fatta di ascese, cadute e risalite: pegni di una consapevolezza atemporale che si può spiegare nella sintesi suprema di ogni significato, quel pre-sentimento dell’ignoto che Masetti accoglie pienamente nella sua arte insieme celeste e abissale.
– Angela Patrono