Biografia
Maria Teresa Sabatiello
Artista autodidatta, da sempre ispirata dalle forme naturali, Maria Teresa Sabatiello è nota per le sue “Anime di Pietra”: si tratta di opere uniche, pietre levigate dal mare a cui l’artista di Palinuro dona il soffio dell’esistenza interpretando la sagoma dei sassi e ricercandone lo spirito, il messaggio, l’immagine nascosta attraverso la pittura.
Premiata allo Spoleto Festival Art 2011, in quindici anni ha esposto in numerose mostre italiane e internazionali, ottenendo il favore di pubblico e critica. Tra le esposizioni più recenti spiccano “Art Eindhoven” nel 2021 ed “EuropArtFair” ad Amsterdam nel 2022. È tra gli artisti in permanenza per il 2023 del Centro Leonardo da Vinci – Art Expo.
Uno dei progetti di cui va più fiera è l’installazione nell’ambito della rassegna Open 17 “Durante il tuo ‘cammino’… Guarda, dove metti i piedi…” (2014). Per il futuro è in programma una mostra personale che oltre alle Anime di Pietra dovrebbe includere altri inserimenti.
L’artista descrive così la sua relazione con le Anime di Pietra:
“Mi piace pensare che ognuna sia un racconto, un pezzo di storia, una vera e propria scheggia di vita, una sorta di lettera dalla natura.
Quando raccolgo un sasso non sempre ho ben chiaro il suo suggerimento, a volte è un semplice bisbiglio… poi, poggio la pietra sul tornio e il bisbiglio diventa prima voce chiara e nitida ed infine un vero e proprio urlo…
La mano prende a tracciare il disegno… il colore scopre, invece che ricoprire, svela, Anima…”
Testo critico
L’arte di Maria Teresa Sabatiello è improntata su un delicato quanto potente ossimoro. Le sue “Anime di Pietra”, infatti, racchiudono un gioco di contrasti solo in apparenza insolubili.
L’anima, intesa come essenza spirituale, attinge all’universo dell’incorporeo, evocando il concetto purissimo di etere; la pietra, nella sua durezza e solidità, rimanda al più prosaico mondo della materia.
Ma l’artista riesce nell’alchemico intento di coniugare elementi discordi in affinità inusitate. Gli opposti coesistono e si sposano felicemente nelle sue ispirate creazioni, dove anche nelle asperità di un sasso è possibile auscultare il battito di un cuore pulsante.
È il raptus artistico a innescare la magia, materializzando opere ibride, funambole sospese sul filo tra pittura e scultura, dove l’emozione è sospinta da una fantasia demiurgica in grado di infondere vita alle cose inanimate.
Sensibile e ricettiva, Maria Teresa Sabatiello ascolta il richiamo dei sassi levigati dal mare e si lascia guidare da ciò che l’ispirazione le suggerisce.
L’immaginazione plasma la forma, creando un caleidoscopio di spunti visivi, cogliendo frammenti di intuizione, mentre a poco a poco il pennello svela l’anima della pietra.
Asprezze, rotondità e sporgenze raccontano di un nucleo carezzevole e di una storia che l’artista continua a narrare in segno di gratitudine per i doni marini.
Nella sua poetica visiva ricorre il topos del serpente, simbolo di rinascita e rinnovamento, presente anche in Nuvola, dove la sagoma morbida e sinuosa evoca il senso del mutamento.
Attenta alle questioni di genere (Donne Strappate) e affascinata dai ritratti femminili del Rinascimento (LaMiaDama), l’artista affronta il tema dello svelamento nell’enigmatica opera La Maschera, che invece di celare attira l’attenzione, grazie anche alla misteriosa impronta di una mano lasciata sulla pietra dal mare.
Echi di una dimensione insondabile che Maria Teresa Sabatiello sa rendere accessibile attraverso una profonda riflessione sulla forma e sul colore.
Angela Patrono
Opera rappresentativa
Maria Teresa Sabatiello
La Maschera
Acrilico su pietra marina
32 x 21 x 11 cm
Anno 2020